L’archivio di Aldo Carpi ad Apice
Dal 2010 è custodito al Centro Apice dell’Università di Milano l’archivio di Aldo Carpi e della moglie Maria Arpesani. Si tratta di un fondo ricchissimo che conserva molti documenti appartenuti al grande pittore milanese, di cui oggi, 27 marzo 2023, ricorrono i 50 anni dalla morte.
La parte più consistente dell’archivio è costituita dalla corrispondenza privata di Carpi, da cui emergono i rapporti familiari e d’amicizia. Preziosa è poi la documentazione fotografica dell’opera pittorica, grazie alla quale è possibile ricostruire il percorso dell’artista, dal ritratto alle committenze religiose, spesso strettamente legate alla città di Milano. Docente di pittura dell’Accademia di Brera dal 1930 (e suo direttore dal 1945, dopo la drammatica esperienza della deportazione nei lager di Mauthausen e Gusen), Carpi lavorò a importanti commissioni pubbliche, tra cui le vetrate per la Chiesa di San Simpliciano (1927), la via crucis per la Chiesa di Santa Maria del Suffragio (1930-32) e le vetrate per il Duomo (che iniziò nel 1934 e terminò nel dopoguerra).
Infine si trovano nell’archivio dell’artista numerosi cataloghi, riviste, ritagli di giornali, fogli manoscritti e disegni originali, alcuni dei quali pubblichiamo di seguito insieme ad altri documenti conservati ad Apice.
- Tessera di Aldo Carpi studente all’Accademia di Brera (verso)
- Tessera di Aldo Carpi studente all’Accademia di Brera (recto)
- Aldo Carpi, Durazzo 1916
- Aldo Carpi, Durazzo 1916
- Aldo Carpi, [uomo con cilindro]
- Aldo Carpi, Autoritratto al lavoro 1923
- Aldo Carpi, disegno di Gusen
- Tessera di riconoscimento alleata per gli internati di Gusen (1945)
- Aldo Carpi
- Aldo Carpi, Autoritratto [1965]
- Aldo Carpi al tavolo di casa
- Aldo Carpi negli anni ’70