Testi, Immagini, Formati, Strutture: i linguaggi del giornalismo tra Otto e Novecento
Il 30 e il 31 gennaio si terrà presso la sede di via Festa del Perdono dell’Università degli Studi di Milano il convegno internazionale Testi, immagini, formati, strutture: i linguaggi del giornalismo tra Otto e Novecento, organizzato dal Dipartimento di studi storici “Federico Chabod” e da CLIO (Centre for visual history), con il patrocinio del Centro APICE – che conserva un importante patrimonio di riviste – e di ESPRit (European Society for Periodical Research).
Il convegno intende offrire uno sguardo sull’evoluzione del mondo dei media, intesa come parte di una rivoluzione più generale dei sistemi culturali in Europa e nel Nord America, nell’arco cronologico compreso tra la metà dell’Ottocento e il primo Novecento. Si tratta di una fase cruciale per la trasformazione dei linguaggi del giornalismo, delle tecniche di stampa, dell’industria culturale e dei pubblici di riferimento, che ancora merita ricerche e approfondimenti, anche nel solco di recenti studi internazionali (come, ad esempio, i contributi dei due volumi curati da Evanghelia Stead e Hélène Védrine, L’Europe des revues (1880-1920). Estampes, photographies, illustrations, 2008, e L’Europe des revues II (1860-1930). Réseaux et circulation des modèles, 2018), tanto più in considerazione degli esuberanti sviluppi successivi (indagati, per il caso tedesco e quello francese, da Tim Satterthwaite, Modernist Magazines and the Social Idea, 2020, e, per il caso italiano, da De Berti-Piazzoni, Forme e modelli del rotocalco italiano tra fascismo e guerra, 2009). In gioco ci sono temi, questioni, e metodi su cui stanno lavorando numerosi ricercatori su scala internazionale, molti dei quali fanno a riferimento all’intensa attività di convegni e pubblicazioni svolta da ESPRit.
A monte dell’ideazione del convegno, nata da chi scrive, da Fabio Guidali e Irene Piazzoni, era l’intenzione di focalizzarsi non sulla stampa come fonte in funzione della ricostruzione storica, ma sull’analisi del prodotto giornalistico in tutte le sue declinazioni, secondo una prospettiva interdisciplinare: dunque sulla messa a punto di modelli specifici, sul confronto tra modelli nazionali e internazionali, sulle modalità di rappresentazione dei soggetti, sui registri, sulla costruzione degli immaginari, sull’architettura interna, sull’impaginazione, sul ruolo dell’apparato iconografico, sul rapporto testo e immagini, sulla relazione fotografia e illustrazione, sulle tecniche di stampa e composizione, sulla materialità, in riferimento ai destinatari e ai contesti. L’intento era altresì di individuare – nel tempo, nei diversi spazi geografici, nelle pratiche – elementi di continuità e discontinuità, la convivenza di formati e tagli vecchi e nuovi, metamorfosi e ibridazioni in una prospettiva multidisciplinare, sulla scia di studi come quello curato da Jutta Ernst, Dagmar von Hoff, Oliver Scheiding, Periodical studies today. Multidisciplinary analyses, 2022.
Il convegno, frutto di una selezione delle proposte ricevute da una call internazionale, è costruito nell’arco temporale compreso fra la metà dell’Ottocento e i primi anni trenta del Novecento. Gli interventi privilegiano soprattutto l’analisi dei settimanali illustrati nella loro varietà di tipologie: da quelli più generalisti di cronaca e attualità – francesi come L’Illustration o italiani come L’Illustrazione Italiana – a quelli destinati a segmenti specifici di pubblico, come ad esempio la Rivista mensile del Touring Club Ciclistico, a quelli cinematografici come In Penombra e La vita cinematografica, a quelli musicali come Ars et Labor, e a quelli per i ragazzi. Una particolare attenzione è dedicata ai supplementi illustrati dei quotidiani italiani nati verso la fine del diciannovesimo secolo come Il Secolo Illustrato, La Tribuna Illustrata e La Domenica del Corriere e alla loro evoluzione con la stampa a rotocalco con il caso del Mattino Illustrato negli anni venti.
Alcuni fili rossi comuni attraversano i diversi interventi, come il ruolo della tecnologia nella produzione e distribuzione delle illustrazioni e delle fotografie, le strategie editoriali, i cambiamenti dei caratteri tipografici, i rapporti immagini e testi, e, pur nella varietà dei temi presi in considerazione (guerra, sport, cronaca, paesaggio, turismo, spettacolo e réclame), le modalità di rappresentazione adottate. Si evince, inoltre, la funzione decisiva della stampa illustrata nell’affermazione, in una prospettiva intermediale, delle figure di artisti, intellettuali, giornalisti, inviati di guerra, e delle star del mondo dello spettacolo al quale viene dedicato progressivamente sempre più spazio anche nelle riviste di attualità.
Il convegno sarà un’occasione di confronto sui metodi di lavoro applicati all’analisi dei linguaggi della stampa da parte di ricercatori di diverse discipline: dalla storia contemporanea alla storia del giornalismo a quella dell’arte, della fotografia, dello spettacolo e della cultura.
Raffaele De Berti
Università degli Studi di Milano