15 aprile 2025

L’attualità delle riviste. Il progetto Circe

Una copertina di “La Ronda” tratta dal sito di CIRCE

La funzione delle riviste culturali va ben oltre quella di semplice pubblicazione. Soprattutto nel Novecento, hanno contribuito a organizzare la memoria letteraria della società contemporanea pubblicando, mese dopo mese, fascicolo dopo fascicolo, una sorta di crestomazia della poesia, così come della narrativa e del teatro italiani ed esteri. «La vera destinazione di una rivista è rendere noto lo spirito della sua epoca», affermava Walter Benjamin presentando «Angelus Novus», attraverso una tensione all’«attualità» che tende a «salvare, col suo assenso, anche ciò che è problematico. Infatti: una rivista, la cui attualità non abbia pretese storiche, non ha ragione di esistere» (Annuncio della rivista Angelus Novus in Il concetto di critica nel romanticismo tedesco. Scritti 1919-1922, Torino, Einaudi, 1982).

Secondo il noto sociologo Pierre Bourdieu, l’importanza delle riviste letterarie non può essere compresa senza un’analisi che consideri i rapporti di potere e le lotte simboliche che definiscono il campo culturale: i periodici non solo selezionano le opere da pubblicare, ma contribuiscono a tracciare i confini del campo, a definire chi può essere considerato parte del gioco e chi ne è escluso. Bourdieu sostiene che la definizione del campo letterario è influenzata da un processo complesso di inclusione ed esclusione, nel quale le riviste rivestono un ruolo fondamentale. Esse sono, in sostanza, gli strumenti attraverso cui si determina la legittimazione simbolica degli autori e delle opere.

La convinzione che i periodici rappresentino, a partire dall’Illuminismo, delle fonti documentarie primarie per la conoscenza della letteratura è alla base del Progetto Circe, acronimo di Catalogo Informatico Riviste Culturali Europee, nato nel 1998 come proposta pionieristica per la conservazione e la valorizzazione delle riviste culturali del Novecento.

Assodato che le riviste costituiscono un patrimonio fondamentale per lo studio e la comprensione dei processi culturali che hanno caratterizzato la storia recente, i problemi di conservazione e consultazione di questo genere di beni librari, spesso rari e quasi introvabili, ci espongono al rischio di perdere, sia dal punto di vista materiale sia per quanto riguarda la memoria storica, una parte cospicua del nostro patrimonio di idee.

Ogni studioso si è trovato almeno una volta a constatare le difficoltà oggettive di reperire la collezione completa di una testata, spesso dimenticata in qualche fondo di archivio. Si è dunque pensato di creare una grande biblioteca digitale eliminando, o quasi, la necessità di ricorrere sempre alla fonte prima, nella sua veste cartacea. Ovviamente tutto questo al giorno d’oggi appare scontato vista la progressiva diffusione delle biblioteche digitali, eppure questo database rimane ancora un punto di riferimento per studiose e studiosi di ogni parte del mondo.

Il sito internet del Progetto CIRCE  ospita attualmente quasi cento riviste, soprattutto italiane, dalla fine dell’Ottocento a tutto il Novecento. Si va dai periodici più conosciuti come «La Voce», «La Ronda», «Solaria», a testate meno note ma non per questo di minore importanza per la ricostruzione della storia culturale e letteraria del secolo scorso. Più della metà di esse sono consultabili integralmente, con software open source, e ogni titolo è sempre arricchito da apparati critici (schede, saggi, bibliografie, interviste).

Tra i progetti sviluppati in questi anni, particolare interesse ha suscitato il recupero delle riviste italiane di poesia pubblicate tra gli anni Settanta e gli anni Novanta, organi di azione poetica ormai introvabili soprattutto nella loro interezza. Grazie all’aiuto dei direttori e dei collaboratori, è stato possibile rileggere i fascicoli di «Niebo», fondata da Milo De Angelis nel 1977 o delle romane «Braci» e «Prato pagano» (dirette da Claudio Damiani e Gabriella Sica) o ancora recentemente dell’introvabile «Altri termini».

Sempre con sguardo rivolto alla contemporaneità è la realizzazione del dvd di «Baldus», rivista militante che inizia le sue pubblicazioni nel settembre del 1990 e termina nel 1996, per iniziativa di una redazione formata da Mariano Bàino, Biagio Cepollaro e Lello Voce.

Queste pubblicazioni non solo hanno fornito visibilità a molti autori emergenti, ma sono diventate strumenti di critica e riflessione sul ruolo della letteratura nella società. Le riviste, infatti, sono state fondamentali per costruire e consolidare le gerarchie culturali, per definire i canoni letterari e, al contempo, per dare voce a diverse forme di resistenza contro regimi autoritari o tendenze conservatrici.

Ancora oggi le riviste continuano a essere luoghi vitali di scambio intellettuale e di dialogo culturale. Sebbene il panorama editoriale si sia evoluto con l’avvento del digitale, molte mantengono una funzione di selezione e legittimazione delle voci letterarie contemporanee, contribuendo a costruire ancora una volta il campo letterario.

 

 

Carla Gubert
Università di Trento