01 giugno 2019

Chi era Mario Soldati? Un autore che cercava i confini per valicarli

Quella di Soldati è stata una biografia di tanti luoghi, ma altrettanto di molti mestieri, percorsa da un costante dinamismo creativo che si è tradotto in una produzione fluviale e versatile come quella di pochi altri autori del nostro Novecento”. Lo scrivono Bruno Falcetto, professore di Letteratura italiana contemporanea all’Università degli studi di Milano, e Stefano Ghidinelli, ricercatore di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli studi di Milano, nell’introduzione al loro volume Raccontare, riflettere, divulgare. Mario soldati e gli italiani che cambiano (1957-1979). Il libro, edito da Skira, contiene gli atti del convegno organizzato da Apice nella primavera 2015.

Al centro del volume è il Soldati osservatore e narratore dell’Italia in cammino rapido verso la società dei consumi e del benessere – fin qui criticamente ancora poco indagato – con la forte varietà di forme e linguaggi grazie ai quali ha raccontato un ventennio di cambiamenti profondi del Paese e dei modi di vivere degli italiani.

Il libro si articola in tre sezioni. La prima (Mettersi in scena, scrivere gli altri: gli atlanti civili soldatiani) accoglie interventi critico-letterari su novelle, reportages, inchieste tv, diari-zibaldone: opere in cui Soldati ha saputo usare le rappresentazioni di sé per esplorare meglio un’Italia dall’identità sfaccettata e molteplice. La seconda (Chi siamo. Sensi, paesaggi, identità) evidenzia – con voci di geografi, antropologi, storici dell’arte e della gastronomia – quanto il nesso percezione/spazi/individui abbia definito le differenti modulazioni del suo sguardo. La terza parte (Mostrare gli scrittori: immagini per spiegare le parole) prende spunto dall’originalità con cui Soldati ha interpretato il sistema comunicativo dei suoi tempi e propone una riflessione sulle forme possibili di un discorso critico fatto non solo con le parole (mostre virtuali, atlanti, documentari di database, visualizzazioni). A questa prospettiva si ispira anche l’inserto finale Mario Soldati. Una ricognizione per immagini.